Cassazione penale Sez. I sentenza n. 22389 del 29 maggio 2014

ECLI:IT:CASS:2014:22389PEN

Massima

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Il giudice della prevenzione, nell'accertare la pericolosità sociale di un soggetto ai fini dell'applicazione di misure di prevenzione, può autonomamente valutare elementi probatori e indiziari emersi in precedenti procedimenti penali, anche se conclusi con sentenza di assoluzione o decreto di archiviazione, purché dia adeguata motivazione circa la loro idoneità a dimostrare la contiguità del proposto all'associazione mafiosa e la sua attuale pericolosità sociale. Tale valutazione non è preclusa dal fatto che il reato per cui il soggetto è stato condannato non presenti connotazioni mafiose, essendo sufficiente che gli elementi acquisiti siano sintomatici di una situazione di vicinanza e agevolazione degli interessi del sodalizio criminale, a prescindere dalla sussistenza del reato-fine di partecipazione associativa. Il giudizio di pericolosità sociale si articola in una fase constatativa, relativa all'accertamento di precedenti condotte contrarie alle regole di convivenza, e in una fase prognostica, volta a valutare la probabilità di reiterazione di condotte lesive, consentendo così l'adozione di misure limitative della libertà personale. In tale contesto, il sindacato di legittimità è circoscritto alla sola verifica della logicità e coerenza della motivazione, senza possibilità di rivalutare gli elementi di fatto posti a fondamento del giudizio di pericolosità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. TARDIO Angela - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. CASA Filippo - rel. Consigliere

Dott. ROCCHI Giacomo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 135/2012 CORTE APPELLO di PALERMO, del 15/04/2013;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. CASA FILIPPO;

lette/sentite le conclusioni del PG Dott. IZZO Gioacchino, che ha chiesto dichiararsi inammissibile il ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. Con decreto in data 15.4.2013 il Tribunale di Palermo, in funzione di Giudice della Prevenzione, confermava il provvedimento del 14-19.5.2012 con il quale il Tribunale d…

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