Corte d'appello civile Brescia sentenza n. 768 del 5 maggio 2023

Massima

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Il contratto di compravendita di terreni montani, stipulato con l'espressa finalità di consentire l'escavazione di marmo e pietra da parte dell'acquirente, comporta il trasferimento della piena proprietà dei fondi in capo all'acquirente, con il contestuale riconoscimento in favore del venditore, suoi eredi e successori, di un diritto reale di uso limitato al godimento della legna, erba e pattume ricavabili dai terreni, diritto che non può essere estinto per non uso ultraventennale in quanto accessorio al diritto di proprietà, imprescrittibile. L'acquirente, in qualità di proprietario, può esercitare sul fondo ogni attività connessa allo sfruttamento del sottosuolo, senza che ciò possa integrare gli estremi dell'usucapione in favore di terzi, salvo che questi dimostrino di avere esercitato attività dominicali eccedenti i limiti del diritto di uso riconosciuto al venditore.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
La Corte d'Appello di Brescia, Sezione Prima civile, composta dai Sigg.:
Dott. Maria Tulumello - Presidente
Dott. Vittoria Gabriele - Consigliere
Dott. Annamaria Laneri - Consigliere rel.
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
nella causa civile n. 1997/18 R.G. promossa con atto di citazione notificato in data 18 gennaio 2019 e posta in decisione all'udienza collegiale del 21 dicembre 2022
da
(...), nato a N. (B.) il (...)
rappresentato e difeso dall'avv. An.Ca. e dall'avv. Tu.Ca. per procura in calce all'originale dell'atto di citazione in riassunzione
ATTORE IN RIASSUNZIONE nel proc. n. 1997/18 RG
CONVENUTO IN RIASSUNZIONE nel proc. n. 108/19
contro
(...), nato a N. (B.) il (...), quale erede di (...) e (...)
rappresentato e difeso dall'avv. Da.Ma. del foro di Milano per delega apposta in calce alla comparsa di costituzione depositata il 16.12.2021, ed e…

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