Cassazione penale Sez. V sentenza n. 23310 del 18 giugno 2002

ECLI:IT:CASS:2002:23310PEN

Massima

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La notifica dell'atto processuale effettuata all'indirizzo del destinatario a persona diversa da quest'ultimo è valida ed efficace quando risulti provata la convivenza tra il destinatario e il soggetto che ha ricevuto la notifica, anche in assenza di espressa indicazione della qualità di convivente da parte dell'ufficiale giudiziario, essendo tale qualità presunta fino a prova contraria. Incombe sull'interessato l'onere di provare la mancanza di convivenza per far dichiarare la nullità della notifica, non essendo l'ufficiale giudiziario tenuto a effettuare specifici accertamenti sulla qualità del soggetto che riceve l'atto, potendo basarsi sulle apparenze e sulla disponibilità di quest'ultimo a ricevere la notifica.

Sentenza completa

MOTIVI IN FATTO E DIRITTO
Il ricorrente impugna l'ordinanza del tribunale di Roma con la quale, su richiesta del P.M., era stato revocato il beneficio dell'indulto concessogli ex d.P.R. 394/1990 sulle pene principali e accessorie inflittegli con la sentenza del Tribunale di Roma del 16.3.1991.
L'interessato aveva eccepito nell'incidente di esecuzione che la condanna inflitta con la sentenza del tribunale di Roma del 28.5.1998 -posta a base della richiesta di revoca formulata dal P.M. perché riportata per fatto commesso nel quinquennio dall'entrata in vigore del d.P.R. 394/90- non era passata in giudicato essendo nulla la notifica dell'estratto contumaciale, perché consegnato a certa Delle M. C., della quale non era affermata la qualifica.
Il tribunale aveva disatteso l'eccezione di nullità della notifica e conseguentemente proceduto alla revoca del beneficio, rilevando che l'avviso di trattazione dell'incidente di esecuzione ris…

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