Cassazione penale Sez. V sentenza n. 12066 del 14 aprile 2020

ECLI:IT:CASS:2020:12066PEN

Massima

Generata da Simpliciter
Il furto di oggetti che si trovano all'interno di un'autovettura lasciata incustodita sulla pubblica via deve considerarsi aggravato per l'esposizione alla pubblica fede, ai sensi dell'articolo 625 comma 1 n. 7 c.p., quando si tratta di oggetti che costituiscono parte integrante del veicolo, sono destinati in modo durevole al servizio o all'ornamento dello stesso, oppure che, per necessità o per consuetudine, non sono portati via al momento in cui l'autovettura viene lasciata incustodita. La necessità dell'esposizione deve essere intesa non in senso assoluto, come impossibilità della custodia da parte del titolare del bene, bensì in senso relativo, in rapporto alle particolari circostanze che possono indurre il soggetto a lasciare le proprie cose incustodite. Pertanto, devono intendersi esposte "per necessità e consuetudine" alla pubblica fede anche le cose ingombranti o pesanti che la vittima abbia temporaneamente lasciate in un'autovettura parcheggiata sulla pubblica strada, per attendere ad altre incombenze, nonché gli oggetti e i documenti ivi custoditi per necessità o comodità. Anche per un indumento particolare, da indossare solo con determinate condizioni meteorologiche, potrebbe esservi consuetudine nel senso appena indicato. Inoltre, una vettura parcheggiata in luogo comunque accessibile deve ritenersi cosa esposta alla pubblica fede, anche se ha le portiere aperte, ovvero quando si accerti che il conducente si è determinato a lasciare il mezzo nelle condizioni predette a causa di una contingente necessità e non per mera comodità o trascuratezza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PALLA Stefano - Presidente

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - Consigliere

Dott. RICCARDI Giuseppe - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
Procuratore generale della Repubblica presso la Corte di appello di Brescia;
avverso la sentenza emessa il 24/09/2018 dal Tribunale di Brescia;
all'esito del processo celebrato nei confronti di:
(OMISSIS), nato in (OMISSIS);
visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa CESQUI Elisabetta, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
Il Procu…

Questo contenuto è riservato agli utenti registrati
Sentenze simili
Ricerca rapida tra milioni di sentenze
Trova facilmente ciò che stai cercando in pochi istanti. La nostra vasta banca dati è costantemente aggiornata e ti consente di effettuare ricerche veloci e precise.
Trova il riferimento esatto della sentenza
Addio a filtri di ricerca complicati e interfacce difficili da navigare. Utilizza una singola barra di ricerca per trovare precisamente ciò che ti serve all'interno delle sentenze.
Prova il potente motore semantico
La ricerca semantica tiene conto del significato implicito delle parole, del contesto e delle relazioni tra i concetti per fornire risultati più accurati e pertinenti.

Un nuovo modo di esercitare la professione

Offriamo agli avvocati gli strumenti più efficienti e a costi contenuti.