Il provvedimento amministrativo che limita la libertà personale può essere legittimamente revocato qualora il destinatario dimostri di aver recuperato l'affidabilità necessaria, in ossequio al principio di proporzionalità e di tutela della dignità umana. L'annullamento giurisdizionale di un provvedimento restrittivo è dovuto quando l'Amministrazione riconosce l'attuale affidabilità del soggetto interessato, determinando così la cessazione della materia del contendere. In tali ipotesi, il giudice amministrativo dichiara l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, compensando le spese di lite in ragione della natura della controversia e dell'esito del giudizio. Il rispetto della riservatezza dei dati personali e sensibili delle parti costituisce un obbligo del giudice, che deve disporre l'oscuramento delle generalità e di ogni altro elemento identificativo.