Cassazione penale Sez. V sentenza n. 26947 del 9 luglio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:26947PEN

Massima

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Il possesso e l'uso di documenti di identità falsi, anche se apparentemente rilasciati da autorità straniere, integrano il reato di uso di atto falso, punibile ai sensi dell'articolo 489 del codice penale, indipendentemente dalla provenienza illecita del documento. Tale condotta è sanzionata penalmente in quanto lede il bene giuridico della fede pubblica, in quanto il documento falso è idoneo a trarre in inganno l'autorità pubblica circa l'identità del suo possessore. La responsabilità penale dell'imputato può essere accertata sulla base di elementi probatori valutati in modo logico e coerente dal giudice di merito, la cui motivazione non deve presentare vizi di illogicità o contraddittorietà tali da inficiarne la validità. Inoltre, eventuali errori materiali nella formulazione del dispositivo della sentenza, come l'erronea indicazione del reato contestato, non inficiano la correttezza della ratio decidendi, qualora questa risulti chiara e coerente con l'impianto motivazionale complessivo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FERRUA Giuliana - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo A. - Consigliere

Dott. DEMARCHI ALBENGO Paolo G. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto il 18.5.2011 da:

avv. (OMISSIS), difensore di (OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza della Corte d'Appello di Ancona del 4 aprile 2011.

Letto il ricorso e la sentenza impugnata.

Sentita la relazione del consigliere dr. Paolo Antonio BRUNO.

Sentite le conclusioni del P.G. in sede, in persona del Sostituto dr. Vincenzo Geraci, che ha chiesto il rigetto del ricorso.

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