Il provvedimento amministrativo di revoca del contratto di soggiorno per lavoro subordinato e del relativo modello 209, adottato sulla base della presunta falsità della documentazione alloggiativa presentata dallo straniero, è illegittimo qualora l'amministrazione non abbia previamente comunicato all'interessato i motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza, ai sensi dell'art. 10-bis della legge n. 241/1990, consentendogli di presentare osservazioni e nuova documentazione a sostegno della propria posizione. Ciò in quanto, in assenza di un provvedimento vincolato, la partecipazione procedimentale avrebbe potuto incidere sull'esito finale del procedimento, non essendo la falsità della documentazione alloggiativa accertata in modo definitivo. L'omissione della comunicazione di cui all'art. 10-bis, pertanto, comporta l'annullabilità del provvedimento di revoca, non potendosi ritenere che il suo contenuto dispositivo non avrebbe potuto essere diverso da quello in concreto adottato, ai sensi dell'art. 21-octies, secondo periodo, della legge n. 241/1990, come modificato dall'art. 12, comma 1, lett. i), del d.l. n. 76/2020, convertito dalla legge n. 120/2020.