Consiglio di Stato sentenza n. 4392 del 2024

ECLI:IT:CDS:2024:4392SENT

Massima

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Il Consorzio di sviluppo industriale ha la facoltà di riacquistare la proprietà delle aree cedute per intraprese industriali o artigianali qualora il cessionario non realizzi lo stabilimento nel termine previsto dalla convenzione, senza che sia necessaria la prova della colpevolezza del ritardo, essendo sufficiente l'accertamento oggettivo dell'inadempimento. Tuttavia, il provvedimento di revoca deve essere adeguatamente motivato, tenendo conto della complessiva situazione di fatto e delle ragioni addotte dal cessionario, al fine di verificare la sussistenza di un effettivo interesse pubblico prevalente rispetto all'affidamento ingenerato dal precedente comportamento dell'amministrazione. In particolare, l'amministrazione deve valutare se il ritardo nell'adempimento sia ascrivibile a cause di forza maggiore non imputabili al cessionario, come il sequestro giudiziario di beni e quote societarie, e se le iniziative intraprese dal cessionario, pur non avendo ancora condotto alla realizzazione dell'opificio, siano comunque sintomatiche di un serio "animus aedificandi". Ove tali elementi siano accertati, l'interesse pubblico alla revoca può risultare non prevalente, con conseguente obbligo di mantenere in vita il rapporto concessorio.

Sentenza completa

Pubblicato il 16/05/2024

N. 04392/2024REG.PROV.COLL.

N. 03535/2020 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Sesta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 3535 del 2020, proposto da
-OMISSIS-., in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentata e difesa dagli avvocati ((omissis)), ((omissis)) e ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

contro

-OMISSIS-, in persona del legale rappresentante
pro tempore
, rappresentato e difeso dall'avvocato ((omissis)), con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;

per la riforma

della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Campania (Sezione Sesta) n. 639/2020.

Visti il ricorso in appello e i relativi allegati;

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