Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 37075 del 22 dicembre 2020

ECLI:IT:CASS:2020:37075PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio che, abusando dei poteri e violando i doveri inerenti alla sua funzione, si introduce abusivamente in un sistema informatico o telematico protetto, al fine di acquisire dati o informazioni riservate, commette il reato di accesso abusivo a sistema informatico o telematico, anche qualora tale accesso non sia finalizzato all'appropriazione indebita di denaro o valori. Tuttavia, ai fini della configurabilità del reato, è necessario che l'accesso abusivo sia effettivamente strumentale all'acquisizione dei dati o informazioni riservate e non meramente esplorativo o di prova, senza alcun nesso con la successiva commissione di altri reati. Pertanto, l'accesso abusivo compiuto dopo la già avvenuta sottrazione indebita di denaro o valori non può ritenersi penalmente rilevante, in quanto privo del necessario nesso teleologico con la commissione di ulteriori reati.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Presidente

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

Dott. DE AMICIS Gaetano - Consigliere

Dott. ROSATI Martino - Consigliere

Dott. SILVESTRI Pietro - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza emessa dalla Corte di appello di Palermo il 18/07/2019;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere Dr. Pietro Silvestri;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott.ssa Pirrelli Francesca Romana, che ha concluso chiedendo il rigetto dei ricorsi;
udito l'avv. (OMISSIS), difensore delle parti civili (OMISSIS), (OMISS…

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