Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto dalla società Pagano Consulting s.r.l. avverso il silenzio-rifiuto del Comune di Trentola Ducenta sulla richiesta di permesso di costruire in variante, afferma il principio secondo cui, nonostante la nuova formulazione dell'art. 20 del D.P.R. n. 380/2001 abbia introdotto l'istituto del silenzio-assenso nel procedimento per il rilascio del permesso di costruire, tale previsione non esclude in ogni caso l'ammissibilità dell'azione avverso il silenzio-inadempimento ai sensi degli artt. 31 e 117 del Codice del Processo Amministrativo. Ciò in quanto la valutazione della sussistenza dell'obbligo di provvedere deve essere effettuata caso per caso, tenendo conto della specificità della fattispecie, della natura del potere esercitato dall'amministrazione e del complesso degli interessi coinvolti. Nel caso di specie, essendo l'istanza afferente ad un progetto in variante presentato ai sensi della normativa sul c.d. "Piano Casa", la stessa non risulta riconducibile al paradigma del silenzio-assenso, ma a una fattispecie di silenzio-inadempimento, per la quale sussiste l'obbligo dell'amministrazione di provvedere con un atto espresso. Pertanto, in assenza di una pronuncia espressa del Comune, il Tribunale ordina allo stesso di provvedere sull'istanza entro 30 giorni, nominando altresì un Commissario ad acta per il caso di ulteriore inadempienza, al fine di tutelare l'interesse del privato ricorrente.