Cassazione penale Sez. III sentenza n. 32360 del 19 luglio 2019

ECLI:IT:CASS:2019:32360PEN

Massima

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Il reato di associazione finalizzata al traffico di stupefacenti di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309 del 1990 si differenzia dal concorso di persone nel reato continuato di detenzione e spaccio di stupefacenti di cui all'art. 73 del medesimo decreto per l'elemento organizzativo, che si sostanzia nella predisposizione di una struttura organizzata stabile finalizzata alla realizzazione concreta del programma criminoso. L'elemento aggiuntivo e distintivo del delitto associativo rispetto alla fattispecie concorsuale risiede nel carattere stabile dell'accordo criminoso, ovvero nella presenza di un reciproco impegno alla commissione di una pluralità di reati, senza che sia necessario che il vincolo tra il singolo e l'organizzazione si protragga per una certa durata, potendo il reato configurarsi anche in caso di partecipazione di breve periodo. Ai fini della sussistenza del pericolo concreto ed attuale di reiterazione del reato, previsto dall'art. 274, lett. c), c.p.p., è sufficiente che il giudice formuli una prognosi in ordine alla continuità del periculum libertatis, fondata su elementi concreti, quali la personalità dell'indagato, le modalità del fatto e le sue condizioni di vita, senza che sia necessaria la previsione di una specifica occasione prossima per commettere ulteriori reati, essendo invece sufficiente la probabilità del loro vicino verificarsi. La valutazione della continuità del pericolo di recidivanza deve tenere conto anche del tempo trascorso dalla commissione del reato, senza che sia tuttavia necessaria un'analitica dimostrazione dell'inidoneità di misure meno afflittive, essendo sufficiente che il giudice indichi, con argomenti logico-giuridici, gli elementi specifici che inducono a ritenere la misura cautelare prescelta come la più adeguata al fine di impedire la prosecuzione dell'attività criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LAPALORCIA Grazia - Presidente

Dott. ROSI Elisabetta - Consigliere

Dott. REYNAUD Gianni - rel. Consigliere

Dott. MENGONI Enrico - Consigliere

Dott. ZUNICA Fabio - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 26/11/2018 del Tribunale di Campobasso;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
sentita la relazione svolta dal Consigliere, Dott. Gianni Filippo Reynaud;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale, Dott. Seccia Domenico, che ha concluso chiedendo l'annullamento con rinvio.
RITENUTO IN FATTO
1. Con ordinanza del 26 novembre 2018, accogliendo l'appello cautelare proposto dal pubbl…

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