Cassazione penale Sez. II sentenza n. 8734 del 4 marzo 2011

ECLI:IT:CASS:2011:8734PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La partecipazione attiva e finalizzata al raggiungimento degli scopi di un'associazione di stampo mafioso può essere desunta dalla frequentazione e dai rapporti intrattenuti dall'indagato con soggetti già riconosciuti come appartenenti all'organizzazione criminale, nonché dal contenuto di conversazioni intercettate che evidenziano il coinvolgimento dell'indagato nelle dinamiche interne del sodalizio, anche in relazione a questioni di contrasto con cosche rivali o di intervento di esponenti politici per la risoluzione di controversie. Tali elementi, valutati nel loro complesso, possono integrare gravi indizi di colpevolezza per il reato di associazione mafiosa, giustificando l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere, in assenza di elementi di segno contrario che ne escludano la sussistenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COSENTINO Giuseppe Mari - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. GALLO Domenico - Consigliere

Dott. TADDEI Margherita - Consigliere

Dott. CHINDEMI Domenico - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

ID. Ma. , n. il (OMESSO);

avverso l'ordinanza del Tribunale della Liberta' di Reggio Calabria del 22.2.2010;

Visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita la relazione fatta dal Consigliere Dott. Giuliano Casucci;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Giuseppina Fodaroni che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;

Udito il difensore avv. Basilio Pitasi, che…

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