Cassazione penale Sez. V ordinanza n. 32596 del 9 agosto 2007

ECLI:IT:CASS:2007:32596PEN

Massima

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L'impugnazione proposta dall'imputato avverso la sentenza del giudice di pace che lo abbia condannato ad una pena pecuniaria e al risarcimento del danno in favore della parte civile, qualora non sia espressamente impugnato il capo relativo alle statuizioni civili, deve essere qualificata come appello e non come ricorso per Cassazione, in virtù dell'articolo 574, comma 4, del codice di procedura penale, applicabile anche nel procedimento davanti al giudice di pace, il quale prevede che l'impugnazione dell'imputato contro la sentenza di condanna penale estende i suoi effetti alle statuizioni civili dipendenti dalla condanna. Pertanto, in tali casi, l'impugnazione deve essere trasmessa al Tribunale competente per il giudizio di appello, anziché alla Corte di Cassazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. NAPPI Aniello - Consigliere

Dott. SANDRELLI Giangiacomo - Consigliere

Dott. DIDONE Antonio - Consigliere

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Ru. Ma. Lu., n. a (OMESSO) il (OMESSO);

Ci. Ma., n. a (OMESSO) il (OMESSO);

avverso la sentenza del Giudice di pace di Amalfi depositata il 28 febbraio 2003;

Sentita la relazione svolta dal Consigliere Dott. Aniello Nappi;

Udite le conclusioni del P.M. Dr. IACOVIELLO Francesco Mauro, che ha chiesto conversione in appello.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Ru.Ma. Lu. e Ci.Ma. hanno p…

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