Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 27023 del 25 giugno 2015

ECLI:IT:CASS:2015:27023PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, in presenza di una causa estintiva del reato sopravvenuta successivamente alla sentenza impugnata, è tenuto a pronunciare l'assoluzione dell'imputato per motivi di merito solo qualora emerga in modo incontrovertibile, senza necessità di ulteriore accertamento, l'estraneità dell'imputato al fatto contestato, ovvero la prova positiva della sua innocenza; non rileva invece la mera contraddittorietà o insufficienza della prova, che richiede un apprezzamento ponderato tra le risultanze processuali. Pertanto, una volta accertata la prescrizione del reato, il giudice di legittimità deve annullare senza rinvio la sentenza impugnata, senza procedere all'esame del merito, salvo che non ricorrano le predette ipotesi di assoluta mancanza di prova di colpevolezza o di prova positiva di innocenza.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA ((omissis)) - Presidente

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

Dott. BLAIOTTA ((omissis)) - Consigliere

Dott. ZOSO Liana M. T - rel. Consigliere

Dott. DOVERE Salvatore - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 7128/2011 CORTE APPELLO di TORINO, del 12/06/2014;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 16/06/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. LIANA MARIA TERESA ZOSO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. ((omissis)), che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

1. La corte di appello di Torino, con sentenza in data 1…

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