Cassazione penale Sez. II sentenza n. 49367 del 21 novembre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:49367PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La testimonianza della persona offesa, ove ritenuta intrinsecamente attendibile, costituisce una valida fonte di prova, a condizione che la relativa valutazione sia sorretta da un'adeguata motivazione che dia conto dei criteri adottati e dei risultati acquisiti. In particolare, non sono necessari riscontri esterni alle dichiarazioni della persona offesa, qualora questa non sia chiamata in correità, essendo sufficiente accertare la sua credibilità sulla base di un esame complessivo del materiale probatorio. Inoltre, eventuali marginali inesattezze o lacune nella ricostruzione dei fatti da parte della persona offesa non inficiano necessariamente la credibilità della sua testimonianza, purché la motivazione del giudice di merito ne giustifichi adeguatamente la valutazione.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DAVIGO Piercamillo - Presidente

Dott. IASILLO Adriano - rel. Consigliere

Dott. SGADARI Giuseppe - Consigliere

Dott. D'ARRIGO Cosimo - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sui ricorsi proposti da:
Avvocato (OMISSIS), quale difensore di (OMISSIS) (n. l'(OMISSIS)), e da (OMISSIS) (n. il (OMISSIS)) avverso la sentenza della Corte di Appello di Palermo, 4 Sezione Penale, in data 12/02/2016;
Sentita la relazione della causa fatta, in pubblica udienza, dal ((omissis));
Udita la requisitoria del Sostituto Procuratore Generale, Dott. BIRRITTERI Luigi, il quale ha concluso chiedendo l'inammissibilita' dei ricorsi;

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