Cassazione penale Sez. I sentenza n. 11571 del 12 marzo 2013

ECLI:IT:CASS:2013:11571PEN

Massima

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In materia di misure di prevenzione personale, il controllo di legittimità della Corte di Cassazione è limitato alla verifica della sussistenza dei presupposti di legge per l'applicazione della misura, nonché all'accertamento dell'esistenza di una motivazione congrua, completa e logica, tale da rendere comprensibile l'iter logico seguito dal giudice di merito nell'affermare la pericolosità sociale del soggetto e l'attualità della stessa. Il giudizio prognostico sulla probabilità della futura commissione di reati e sulla pericolosità sociale del proposto deve fondarsi su presupposti di fatto oggettivamente verificabili, quali precedenti penali, frequentazioni di soggetti inseriti in contesti criminali, reiterazione di condotte antigiuridiche anche dopo periodi di detenzione. Tali elementi, adeguatamente valorizzati nella motivazione del provvedimento, integrano i requisiti minimi di coerenza, completezza e logicità richiesti per superare il sindacato di legittimità della Corte di Cassazione. Pertanto, il vizio di manifesta illogicità della motivazione non è deducibile in cassazione, se non nell'ipotesi in cui la stessa risulti del tutto carente o meramente apparente, ossia priva dei suddetti requisiti minimi. Diversamente, le censure relative alla congruenza logica del discorso giustificativo e all'adeguatezza del ragionamento seguito dal giudice di merito nell'accertamento della pericolosità sociale e della sua attualità non sono ammissibili in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BARDOVAGNI Paolo - Presidente

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. CASSANO Margheri - rel. Consigliere

Dott. LOCATELLI Giuseppe - Consigliere

Dott. BONI Monica - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso il decreto n. 36/2011 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 17/06/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MARGHERITA CASSANO;

lette le conclusioni del PG Dott. Aniello Roberto, che ha chiesto che il ricorso sia dichiarato inammissibile.

RITENUTO IN FATTO

1. Il 17 giugno 2011 la Corte d'appello di Reggio Calabria rigettava l'appello proposto da (OMISSIS) avverso il decreto del locale Tribunale in data…

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