Cassazione penale Sez. V sentenza n. 28661 del 30 giugno 2004

ECLI:IT:CASS:2004:28661PEN

Massima

Massima ufficiale
Per l'individuazione del soggetto passivo del reato di diffamazione a mezzo stampa, in mancanza di indicazione specifica, è sufficiente il riferimento inequivoco a fatti e circostanze di notoria conoscenza, attribuibili ad un determinato soggetto. In tema di diffamazione a mezzo stampa, non costituisce esercizio legittimo del diritto di critica la gratuita attribuzione di mala fede a chi conduce indagini giudiziarie, presentando come risultato di complotti o di strategie politiche l'opera del pubblico ministero, perché in tal caso non si esprime un dissenso, più o meno fondato e motivato, sulle scelte investigative, ma si afferma un fatto che deve essere rigorosamente provato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA IN NOME DEL POPOLO ITALIANO LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE QUINTA SEZIONE PENALE Composta dagli Ill.mi sigg.ri Magistrati: ((omissis)) - ((omissis)) - ((omissis)) - ((omissis)) - ((omissis)) - Consigliere ha pronunciato la seguente SENTENZA sul ricorso proposto da Fr. Si., n. a Te. il (...) Re. Ga., n. ad Ap. il (...) Avverso la sentenza del Tribunale di Brescia depositata il 13 giugno 2000 Sentita la relazione svolta dal consigliere dott. ((omissis)) le conclusioni del P.M. dr. ((omissis)) che ha chiesto l'inammissibilità Udito, per la parte civile, l'avv. Ar. Lo. udito il difensore Avv. Hu. Je. Ko. MOTIVI DELLA DECISIONE 1. Con la sentenza impugnata il tribunale di Brescia ha dichiarato la colpevolezza di Fr. Si. e Re. Ga. in ordine al delitto di diffamazione ai danni del magistrato Cu. Ta., accusato di scorrettezza e incapacità in un'intervista a Re. Ga. pubblicata da Fr. Si. su…

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