Cassazione penale Sez. V sentenza n. 21571 del 7 giugno 2010

ECLI:IT:CASS:2010:21571PEN

Massima

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Il concorso nel reato di falso ideologico in atto pubblico commesso dal notaio, mediante falsa attestazione dell'apposizione in sua presenza della firma di un soggetto, è configurabile anche qualora la firma risulti materialmente attribuibile non all'imputato, ma al soggetto stesso la cui firma è stata falsamente attestata, purché l'imputato si sia presentato al notaio per far autenticare tale firma, consapevole della sua falsità. Tuttavia, qualora emerga che il soggetto la cui firma è stata falsamente attestata abbia in realtà autorizzato preventivamente l'imputato a porre in essere la condotta a lui addebitata, quest'ultimo non può essere condannato al risarcimento del danno in favore del predetto soggetto, in quanto corresponsabile del reato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. COLONNESE Andrea - Presidente

Dott. DUBOLINO Pietro - Consigliere

Dott. MARASCA Gennaro - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antoni - Consigliere

Dott. VESSICHELLI Maria - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

ST. Da. , n. (OMESSO);

avverso sentenza della Corte d'appello di Roma in data 8 luglio 2008;

Sentita la relazione svolta dal cons. DUBOLINO Pietro;

Sentito il P.G., in persona del sost. Dott. VOLPE Giuseppe, il quale ha chiesto l'annullamento con rinvio, e sentito, per la ricorrente, l'avv. Baffa, il quale ha insistito per l'accoglimento del ricorso.

RILEVATO IN FATTO

- che con l'impugnat…

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