Cassazione penale Sez. II sentenza n. 51982 del 14 novembre 2017

ECLI:IT:CASS:2017:51982PEN

Massima

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Il giudice può disporre il mantenimento della misura cautelare della custodia in carcere anche in assenza di nuovi elementi rispetto al momento dell'emissione della stessa, qualora permangano concrete e attuali esigenze cautelari legate alla pericolosità sociale dell'imputato, desumibile dalla specifica condotta e dalle modalità del fatto, che rendano necessaria la tutela della collettività dal pericolo di ulteriori analoghi reati. La valutazione della sussistenza delle esigenze cautelari non deve essere limitata al mero rischio di inquinamento probatorio, ma deve tenere conto della complessiva pericolosità sociale dell'imputato, desumibile dalle modalità e dalle circostanze del fatto, che giustifichino il protrarsi della misura più grave, in assenza di elementi di novità tali da rendere la stessa non più adeguata. La motivazione del provvedimento che dispone il mantenimento della custodia cautelare in carcere deve dare conto in modo logico e coerente della permanenza delle esigenze cautelari, senza limitarsi a un mero richiamo formale ai presupposti di legge, ma illustrando le specifiche ragioni che rendono attuale e concreto il pericolo di reiterazione di reati della stessa specie di quello per cui si procede.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMU Giacomo - Presidente

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. TADDEI M. B. - rel. Consigliere

Dott. PAZZI ((omissis)) - REGISTRO GENERALE

Dott. PACILLI Giuseppina A. - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza n. 182/2017 del Tribunale di Lecce, del 28.04.2017;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere TADDEI Margherita B.;
udito il Pubblico Ministero in persona del Sostituto Procuratore generale, Dott. STABILE Carmine, che ha concluso per il rigetto del ricorso.
MOTIVI DELLA DECISIONE
1. Avverso l'ordinanza indicata in epigrafe, che ha respinto l'appello contro i…

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