Il reato di associazione per delinquere finalizzata allo sfruttamento della prostituzione, pur essendo un reato permanente, si consuma con la realizzazione del programma criminoso comune a più di tre persone, che si concretizza in un accordo stabile e duraturo diretto al perseguimento di fini illeciti, senza che sia necessaria la prova della consapevolezza e volontà di ciascun partecipe di fornire un apporto causale al programma criminoso. La mancata contestazione tempestiva della nullità relativa alla nomina di un difensore d'ufficio, in luogo di quello di fiducia, comporta la sua inammissibilità. Il mutamento della data di consumazione del reato, rispetto a quella originariamente contestata, non determina la nullità della sentenza, purché gli imputati siano stati posti in condizione di esercitare il diritto di difesa in relazione ai fatti-reato loro ascritti. La pena inflitta deve essere ritenuta adeguata, in assenza di circostanze che ne consentano la riduzione, tenuto conto dei numerosi precedenti e della negativa personalità degli imputati.