Cassazione penale Sez. V sentenza n. 55853 del 12 dicembre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:55853PEN

Massima

Il reato di minaccia si perfeziona quando l'agente prospetta un male ingiusto che, pur non provenendo da lui, rientra nel suo potere di realizzazione, in quanto ciò che rileva ai fini della configurazione del reato è il turbamento psicologico della vittima derivante dalla rappresentazione del male futuro. Pertanto, la mera prospettazione di un male, come il ritorno in carcere, che non dipende dalla volontà dell'agente, non integra il reato di minaccia, in quanto tale evento non rientra nella sua disponibilità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. PISTORELLI Luca - Presidente

Dott. MAZZITELLI Caterina - Consigliere

Dott. SCARLINI Enrico V. S. - Consigliere

Dott. MOROSINI Elisabet - rel. Consigliere

Dott. AMATORE Roberto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS), parte civile;
nel procedimento a carico di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 10/05/2016 della CORTE di APPELLO di ROMA;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa MOROSINI ((omissis));
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott.ssa CESQUI Elisabetta, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita' del ricorso;
udito il d…

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