Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 19348 del 21 maggio 2010

ECLI:IT:CASS:2010:19348PEN

Massima

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La partecipazione a un'associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti, anche a livello di mero esecutore senza autonomia, integra il reato associativo di cui all'art. 74 del D.P.R. n. 309/1990, il cui accertamento richiede una valutazione complessiva della pericolosità sociale dell'imputato, tenendo conto non solo della gravità indiziaria dei singoli episodi, ma anche di elementi come il ruolo ricoperto all'interno del sodalizio, la durata della partecipazione, l'eventuale scioglimento dell'associazione, l'incensuratezza e il successivo comportamento dell'indagato. Tali circostanze, ove valutate nel loro complesso, possono escludere la sussistenza di un concreto e attuale pericolo di reiterazione del reato, tale da giustificare l'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere ai sensi dell'art. 275, comma 3, c.p.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. LATTANZI Giorgio - Presidente

Dott. MANNINO Saverio F. - Consigliere

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. MATERA Lina - rel. Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO TRIBUNALE DI CAGLIARI, nei confronti di:

1) SO. MA. N. IL (OMESSO) C/;

avverso l'ordinanza n. 353/2009 TRIB. LIBERTA' di CAGLIARI, del 17/11/2009;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. MATERA Lina;

sentite le conclusioni del PG Dott. RIELLO Luigi, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.

FATTO

Con l'ordinanza indicata in epigrafe il Tri…

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