Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 21271 del 17 maggio 2013

ECLI:IT:CASS:2013:21271PEN

Massima

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Il reato di falsa attestazione di identità personale al pubblico ufficiale, di cui all'art. 495 c.p., sussiste indipendentemente dalla destinazione della dichiarazione a essere riprodotta in un atto pubblico, essendo sufficiente l'esibizione di un documento contenente false generalità. La valutazione della recidiva, ai fini della determinazione della pena, rientra nel potere discrezionale del giudice, il quale può legittimamente ritenerla espressiva di una marcata pericolosità sociale del reo, desunta dalla reiterazione di condotte delittuose e dalla personalità dello stesso, senza che sia necessario un'analitica motivazione sulla sua maggiore gravità. Il diniego delle attenuanti generiche è parimenti giustificato dalla personalità del condannato, dai suoi precedenti penali e dalla pluralità degli addebiti contestati, senza che assuma rilievo la tardiva ammissione di responsabilità per condotte già ampiamente accertate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. SIRENA Pietro Antonio - Presidente

Dott. FOTI Giacomo - rel. Consigliere

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

Dott. PICCIALLI Patrizia - Consigliere

Dott. ESPOSITO Lucia - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) (OMISSIS) N. IL (OMISSIS);

avverso la sentenza n. 1573/2011 CORTE APPELLO di VENEZIA, del 10/02/2012;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/11/2012 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIACOMO FOTI;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. STABILE, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

(OMISSIS) ricorre per cassazione avverso la sentenza della Corte d'Appello di Venezi…

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