Il diritto di superficie costituisce un titolo che abilita il suo titolare al godimento del suolo per la realizzazione e il mantenimento della costruzione per la quale il diritto è stato concesso, entro i limiti dimensionali stabiliti. Pertanto, qualora il titolare del diritto di superficie realizzi opere abusive eccedenti tali limiti, egli deve essere considerato privo del titolo che abilita al godimento del suolo su cui insistono tali opere, con la conseguente applicabilità dell'art. 32 della legge n. 47/1985, che subordina il rilascio della concessione edilizia in sanatoria alla disponibilità dell'ente proprietario a concedere onerosamente l'uso del suolo. In tal caso, il diniego di concessione edilizia in sanatoria e l'ordine di demolizione delle opere abusive, emessi dall'ente proprietario, risultano legittimi, non potendo il titolare del diritto di superficie invocare la buona fede per sottrarsi all'applicazione dell'art. 936 c.c. relativo all'accessione. Inoltre, l'ordine di demolizione, disposto ai sensi dell'art. 7, comma 3, della legge n. 47/1985, è legittimo indipendentemente dalla proprietà del suolo, essendo sufficiente la realizzazione dell'opera senza la necessaria concessione edilizia.