Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 44670 del 24 ottobre 2016

ECLI:IT:CASS:2016:44670PEN

Massima

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Il pubblico ufficiale che, nell'esercizio delle sue funzioni, rivela indebitamente notizie di ufficio riservate, al fine di favorire o danneggiare determinati soggetti, commette il reato di rivelazione di segreto d'ufficio, il quale integra una fattispecie di pericolo concreto che non richiede la prova di un effettivo pregiudizio, essendo sufficiente la mera idoneità della condotta a compromettere la riservatezza delle informazioni. Inoltre, il pubblico ufficiale che, abusando della sua posizione, induce privati a dargli denaro o altre utilità, ovvero accetta tali dazioni per compiere atti contrari ai doveri d'ufficio, realizza il reato di concussione per induzione, il quale si differenzia dalla corruzione propria per la maggiore gravità della condotta del pubblico agente, che sfrutta il suo potere per ottenere vantaggi personali. Infine, il pubblico ufficiale che, per l'esercizio delle sue funzioni, riceve indebitamente denaro o altre utilità, anche se di modico valore, commette il reato di corruzione propria, a prescindere dalla sproporzione tra la prestazione del privato e quella del pubblico agente, essendo sufficiente che la dazione sia correlata all'atto contrario ai doveri d'ufficio che il pubblico ufficiale, per l'accordo intervenuto, deve compiere o ha compiuto.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CARCANO Domenico - Presidente

Dott. PETRUZZELLIS Anna - rel. Consigliere

Dott. CRISCUOLO Anna - Consigliere

Dott. RICCIARELLI Massimo - Consigliere

Dott. CAPOZZI Angelo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso la sentenza del 20 novembre 2015 della Corte d'appello di Bologna;
visti gli atti, il provvedimento denunziato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. PETRUZZELLIS Anna;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. GAETA Pietro, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso;
udito l'avv. (OMISSIS) per il Ministero del lavoro e delle politiche sociali che si e' riport…

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