Consiglio di Stato sentenza n. 4435 del 2013

ECLI:IT:CDS:2013:4435SENT

Massima

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Il Comune, nell'esercizio del proprio potere di pianificazione urbanistica, può subordinare l'approvazione del piano attuativo per la riqualificazione di un'area inquinata di interesse nazionale al completamento integrale delle operazioni di bonifica dell'intero sito, in osservanza delle disposizioni legislative provinciali che prevedono il divieto di qualsiasi utilizzazione diversa da quella in atto fino all'avvenuta bonifica, salvo eccezioni per utilizzi temporanei conformi alla destinazione urbanistica e non pregiudizievoli per gli interventi di messa in sicurezza e bonifica. Tale prescrizione comunale, volta ad assicurare e agevolare la realizzazione degli interventi di bonifica e ripristino ambientale, rientra legittimamente nell'ampia discrezionalità riconosciuta al Comune nella redazione e approvazione della variante al piano regolatore generale, senza che possa essere inficiata da eventuali accordi di programma o atti convenzionali precedentemente stipulati, i quali hanno solo valore di contributo all'iter formativo della pianificazione urbanistica, senza vincolare le scelte del Comune nell'esercizio del proprio potere pianificatorio. Pertanto, il Comune può legittimamente subordinare l'edificazione all'integrale bonifica del sito inquinato, anche in deroga a previsioni di accordi precedenti che prevedevano la possibilità di utilizzazione per comparti funzionali, in quanto tale prescrizione trova il suo fondamento diretto nelle norme legislative provinciali in materia di tutela ambientale, le quali prevalgono sugli impegni contrattuali assunti. Inoltre, le ulteriori prescrizioni di tipo restrittivo contenute nella variante, quali la determinazione di percentuali minime per destinazioni residenziali o la previsione di ampie aree per opere di urbanizzazione secondaria e verde, rientrano nell'ampia discrezionalità del Comune in materia di pianificazione urbanistica e non sono sindacabili in sede giurisdizionale, se non per manifesta illogicità o irragionevolezza. Infine, l'eventuale richiesta risarcitoria è infondata, in quanto la legittimità della variante comunale esclude la configurabilità di una condotta illecita della pubblica amministrazione causativa di danno risarcibile.

Sentenza completa

N. 04776/2011
REG.RIC.

N. 04435/2013REG.PROV.COLL.

N. 04776/2011 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 4776 del 2011, proposto da:
Consorzio di bonifica e sviluppo Trento Nord, societa' consortile a r.l., Tim srl, Imt srl, Mit srl, rappresentate e difese dagli avv.ti ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), ((omissis)), con domicilio eletto presso quest’ultimo, in Roma, viale ((omissis)), 14;

contro

Comune di Trento, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dagli avv.ti ((omissis)) ed ((omissis)), con domicilio eletto presso il primo, in Roma, viale Mazzini, 11;
Provincia Autonoma di Trento, rappresentata e difesa dagli avv. Nicolò Pedrazzoli, ((omissis)), ((omissis)), con domicilio elet…

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