Cassazione penale Sez. III ordinanza n. 17459 del 10 maggio 2012

ECLI:IT:CASS:2012:17459PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza dei gravi indizi di colpevolezza ai fini dell'applicazione di una misura cautelare personale, deve effettuare un'attenta analisi del complessivo quadro indiziario, escludendo interpretazioni alternative delle prove acquisite e verificando l'attendibilità e la coerenza delle dichiarazioni accusatorie, anche alla luce dei rapporti personali tra l'indagato e i suoi accusatori. Il requisito della "gravità degli indizi" postula un'obiettiva precisione degli elementi indizianti, tali da consentire un giudizio di alta probabilità dell'esistenza del reato e della sua attribuibilità all'indagato, senza tuttavia raggiungere il grado di certezza richiesto per una pronuncia di condanna. Pertanto, il giudice non può fondare l'applicazione di una misura cautelare sulla mera prospettazione di un quadro indiziario suscettibile di interpretazioni alternative o sulla base di dichiarazioni accusatorie non adeguatamente riscontrate.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. TERESI Alfredo - Presidente

Dott. LOMBARDI Alfredo M. - Consigliere

Dott. FIALE Aldo - rel. Consigliere

Dott. RAMACCI Luca - Consigliere

Dott. ANDRONIO Alessandro - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

PMT PRESSO TRIBUNALE DI PESCARA;

nei confronti di:

1) (OMISSIS), N. IL (OMISSIS);

avverso l'ordinanza n. 201/2011 TRIB. LIBERTA' di L'AQUILA, del 26/05/2011;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ALDO FIALE;

sentite le conclusioni del PG Dott. ((omissis)), il quale ha chiesto la declaratoria di inammissibilita' del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Il Tribunale di L'Aquila, con …

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