Il Tribunale Amministrativo Regionale, nell'esaminare il ricorso proposto da Tiziana Letteriello contro ANAS S.p.A. per l'occupazione illegittima di un fondo di sua proprietà, ha affermato i seguenti principi di diritto: 1. L'istituto dell'occupazione sine titulo (acquisitiva piuttosto che usurpativa) non è più accettabile in un sistema fondato sul rispetto del principio di legalità, in quanto determinerebbe la violazione del diritto di proprietà tutelato dall'art. 1 del Protocollo Addizionale della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo. Pertanto, l'occupazione illegittima da parte della pubblica amministrazione non determina il passaggio della proprietà in capo all'ente espropriante secondo il meccanismo dell'accessione invertita, ai sensi dell'art. 938 c.c., e il diritto quiritario resta in capo al privato, con obbligo di restituzione del bene ablato, fatta salva la possibilità per l'ente pubblico di esercitare la facoltà di acquisizione in modo non retroattivo, ai sensi dell'art. 42-bis del D.P.R. n. 327/2001. 2. Qualora risulti l'adozione di un decreto di esproprio, anche se tardivo rispetto all'occupazione, tale circostanza esclude la possibilità di configurare un'occupazione illegittima e il conseguente diritto al risarcimento del danno, salvo per la porzione di terreno non coperta dal decreto di esproprio. 3. Relativamente alla porzione di terreno non espropriata, l'Anas S.p.A. è tenuta a valutare l'attualità e la prevalenza dell'interesse pubblico all'acquisizione, adottando entro 90 giorni un provvedimento con il quale il terreno sia alternativamente acquisito non retroattivamente al patrimonio indisponibile dell'ente, previo pagamento del valore venale e di un indennizzo forfettario, oppure restituito al legittimo proprietario, previa riduzione allo stato di fatto esistente al momento dell'apprensione. In entrambi i casi, è dovuto il risarcimento del danno, liquidato in misura pari al 5% annuo sul valore venale del bene, a far data dal termine per il completamento dell'iter espropriativo e fino all'effettiva restituzione o acquisizione. 4. La richiesta di consulenza tecnica d'ufficio per la determinazione di ulteriori danni non può essere accolta in assenza di prova della loro sussistenza, essendo tale mezzo istruttorio finalizzato a coadiuvare il giudice nella valutazione di elementi già acquisiti e non a supplire alla carenza probatoria della parte.