Cassazione penale Sez. I sentenza n. 26215 del 4 luglio 2024

ECLI:IT:CASS:2024:26215PEN

Massima

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Il danneggiamento seguito da incendio, di cui all'art. 424, commi 1 e 2, cod. pen., si configura quando la condotta dell'agente determina un pericolo concreto di incendio, ossia la probabilità che il fuoco divampi irrefrenabilmente, in vaste proporzioni e con fiamme divoratrici, così da porre in pericolo l'incolumità di un numero indeterminato di persone. La fattispecie aggravata di cui al comma 2 si realizza quando la condotta cagiona effettivamente l'insorgere di un incendio con tali caratteristiche. Ai fini della valutazione della responsabilità penale, il giudice di merito può legittimamente fondare il proprio convincimento sulla base di elementi indiziari, quali le immagini delle telecamere di sorveglianza e le dichiarazioni degli agenti di polizia, purché la motivazione risulti congrua, logica e priva di contraddizioni. Il diniego delle attenuanti generiche può essere adeguatamente motivato anche con riferimento a un solo elemento attinente alla personalità dell'imputato o alle modalità di esecuzione del reato. La sospensione condizionale della pena e l'applicazione di una pena sostitutiva, ai sensi della legge n. 689 del 1981, costituiscono istituti alternativi, per cui il giudice non può disporre la sostituzione della pena quando abbia già concesso la sospensione condizionale, salvo che l'imputato non rinunci espressamente a quest'ultima.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da:

Dott. BONI Monica - Presidente

Dott. POSCIA Giorgio - Consigliere

Dott. CURAMI Micaela Serena - Consigliere

Dott. MAGI Raffaello - Consigliere

Dott. MELE Maria Elena - Relatore

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Be.En. nato a A il (Omissis)
avverso la sentenza del 23/10/2023 della CORTE APPELLO di TORINO
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere MARIA ELENA MELE;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore OLGA MIGNOLO
che ha concluso chiedendo dichiararsi inammissibile il ricorso.
Ritenuto in fatto
1. Con sentenza in data 23 ottobre 2023, la Corte d'Appello di Torino ha confermato la sentenza emessa all'esito di giudizio abbreviato dal GUP presso il Tribunale di Asti, che aveva r…

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