La querela di falso di un atto pubblico può tendere a negare la provenienza dal pubblico ufficiale che lo ha formato oppure a negare la veridicità degli altri fatti che il pubblico ufficiale attesta avvenuti in sua presenza o da lui compiuti. Tuttavia, quando l'atto impugnato contiene solo valutazioni e giudizi tecnici del pubblico ufficiale, senza alcuna attestazione di fatti avvenuti in sua presenza o da lui compiuti, la querela di falso è inammissibile per difetto di interesse, in quanto tali valutazioni e giudizi non rientrano nell'ambito di applicazione dell'art. 2700 c.c. Inoltre, l'interesse a proporre la querela di falso viene meno quando l'esito della stessa risulta irrilevante ai fini della decisione di un precedente giudizio amministrativo, nel quale la revoca di un provvedimento concessorio è stata fondata su elementi diversi e indipendenti dall'atto impugnato di falso. In tali ipotesi, il giudice è legittimato a rigettare la domanda per difetto di interesse attuale della parte, non essendo necessario l'accertamento della falsità dell'atto ai fini della decisione della causa.