Cassazione penale Sez. V sentenza n. 17699 del 5 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:17699PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La gravità indiziaria ai fini dell'applicazione della misura cautelare della custodia in carcere per il reato di partecipazione ad associazione di tipo mafioso può essere desunta da dichiarazioni di un collaboratore di giustizia ritenute genuine, precise e coerenti, anche in assenza di riscontri estrinseci per tutti i reati-fine contestati, purché vi siano elementi di riscontro individualizzanti che confermino la partecipazione dell'indagato all'associazione criminale, come le dichiarazioni di terzi informati sui suoi rapporti con i membri del sodalizio e il rinvenimento di armi e munizioni occultate. Tali elementi di riscontro devono essere valutati globalmente e non separatamente, senza che assuma rilievo l'eventuale mancanza di gravità indiziaria per alcuni reati-fine, quando il quadro indiziario complessivo risulti comunque idoneo a fondare il fumus commissi delicti per il delitto associativo.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. CALABRESE Renato Luigi - Presidente

Dott. PALLA Stefano - rel. Consigliere

Dott. FUMO Maurizio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) GA. CO. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 6748/2010 TRIB. LIBERTA' di NAPOLI, del 16/08/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. STEFANO PALLA;

sentite le conclusioni del PG, Dott. G. Galati di rigetto del ricorso.

FATTO E DIRITTO

Ga. Co. ricorre, a mezzo del proprio difensore, avverso l'ordinanza 16.8.10 del Tribunale del riesame di Na. che ha co…

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