Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 18035 del 9 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:18035PEN

Massima

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Il rilascio di una certificazione medica falsa, consapevolmente retrodatata e destinata all'utilizzo in un procedimento giudiziario, al fine di attestare falsamente una condizione di salute incompatibile con il regime carcerario, integra il reato di falso ideologico in atto pubblico di cui all'art. 374-bis c.p., comma 1 e 2, anche qualora la patologia attestata risulti effettivamente sussistente, in quanto la falsità risiede nella mancata visita medica e nella retrodatazione della certificazione, elementi che ne inficiano la veridicità e la finalità di strumentalizzare il procedimento giudiziario. Il dolo del reato è integrato dalla consapevolezza dello stato di detenzione dell'assistito e dalla volontà di procurare una certificazione mendace per finalità processuali, a prescindere dalla specifica destinazione della stessa, essendo sufficiente che il medico abbia agito con la coscienza e la volontà di rilasciare un documento falso, pur sapendo che sarebbe stato utilizzato in un procedimento giudiziario. La sussistenza di una patologia cronica pregressa non esclude la configurabilità del reato, in quanto la certificazione deve attestare uno specifico episodio di riacutizzazione della stessa, la cui veridicità è inficiata dalla mancata visita medica e dalla retrodatazione del documento. La motivazione della sentenza, nel ricostruire puntualmente gli elementi costitutivi del reato e confutare le deduzioni difensive, risulta adeguata e immune da vizi logici o contraddittorietà.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE ROBERTO Giovanni - Presidente

Dott. MILO Nicola - Consigliere

Dott. LANZA Luigi - Consigliere

Dott. PETRUZZELLIS Anna - Consigliere

Dott. CITTERIO Carlo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) D'. RA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 6287/2006 CORTE APPELLO di ROMA, del 05/05/2009;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 20/04/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. CITTERIO Carlo;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. D'ANGELO Giovanni che ha concluso per il rigetto;

Udito il difensore Avv. Arico' per l'annullamento se…

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