Tribunale Amministrativo Regionale Lazio - Roma sentenza n. 9637 del 2013

ECLI:IT:TARLAZ:2013:9637SENT

Massima

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Il provvedimento amministrativo di diniego di autorizzazione all'apposizione di insegne pubblicitarie, successivamente revocato in autotutela dall'amministrazione, determina la sopravvenuta carenza di interesse al ricorso giurisdizionale proposto dall'interessato, rendendo il ricorso improcedibile. Il principio di diritto affermato dalla sentenza è che il provvedimento amministrativo di diniego di autorizzazione all'apposizione di insegne pubblicitarie, quando successivamente revocato in autotutela dall'amministrazione, determina la sopravvenuta carenza di interesse al ricorso giurisdizionale proposto dall'interessato avverso tale diniego. In tal caso, il ricorso deve essere dichiarato improcedibile per sopravvenuta carenza di interesse, in quanto l'atto impugnato è stato rimosso dall'ordinamento giuridico. La revoca in autotutela del provvedimento di diniego da parte dell'amministrazione, con il contestuale rilascio di un nulla-osta parziale e la comunicazione di un preavviso di rigetto per le restanti richieste, comporta che l'oggetto del contendere sia venuto meno, non sussistendo più l'interesse dell'interessato a coltivare il ricorso. Ciò determina l'improcedibilità del ricorso per sopravvenuta carenza di interesse, essendo venuta meno la lesione lamentata. La sentenza sottolinea come l'esito della lite, con la dichiarazione di improcedibilità del ricorso, giustifichi la compensazione delle spese di giudizio tra le parti, in considerazione delle determinazioni adottate dall'amministrazione nel corso del giudizio, che hanno determinato la cessazione della materia del contendere.

Sentenza completa

N. 00459/2013
REG.RIC.

N. 09637/2013 REG.PROV.COLL.

N. 00459/2013 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Tribunale Amministrativo Regionale per il Lazio

(Sezione Seconda)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 459 del 2013, proposto da:
Iris Mobili S.r.l., in persona del legale rappresentante p.t., rappresentata e difesa dall'avv. Claudio Coppacchioli, con domicilio eletto presso lo studio del difensore in Roma, via Giacinto Carini, 32 - Pal. A;

contro

Roma Capitale, rappresentata e difesa dall'avv. Enrico Maggiore, con il quale domicilia in Roma, via Tempio di Giove, 21, presso l’Avvocatura capitolina;

per l'annullamento

- della determinazione dirigenziale di Roma Capitale, notificata in data 18.10.2012, di diniego dell’autorizzazione ad apporre all'esterno del locale sito in …

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