Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 47862 del 19 ottobre 2018

ECLI:IT:CASS:2018:47862PEN

Massima

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La partecipazione ad un'associazione di tipo mafioso non può essere desunta dalla mera disponibilità manifestata nei confronti di singoli associati, anche di livello apicale, per il perseguimento dei loro interessi particolari, ma richiede la dimostrazione di una adesione permanente e volontaria al sodalizio per il compimento di ogni fine illecito suo proprio. A tal fine, non è sufficiente la generica affermazione che l'indagato e gli altri membri del gruppo fossero "la stessa cosa", né la partecipazione ad un solo reato-fine, essendo necessari gravi e precisi indicatori fattuali, quali i comportamenti tenuti nelle pregresse fasi di "osservazione" e "prova", l'affiliazione rituale, l'investitura della qualifica di "uomo d'onore", la commissione di delitti-scopo, oltre a molteplici e significativi facta concludentia, idonei a dare la sicura dimostrazione della costante permanenza del vincolo associativo, con puntuale riferimento allo specifico periodo temporale considerato dall'imputazione. Parimenti, la valutazione in punto di gravi indizi di colpevolezza o di esigenze cautelari, compiuta dal giudice di merito, non è sindacabile in sede di legittimità, se non per violazione di specifiche norme di legge o manifesta illogicità della motivazione, non potendosi in tale sede procedere ad una diversa ricostruzione dei fatti o a una differente valutazione degli elementi esaminati dal giudice di merito.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SESTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DE AMICIS Gaetano - Presidente

Dott. AGLIASTRO Mirella - Consigliere

Dott. BASSI Alessandr - rel. Consigliere

Dott. CORBO Antonio - Consigliere

Dott. VIGNA Maria Sabina - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
PROCURATORE DELLA REPUBBLICA PRESSO IL TRIBUNALE DI REGGIO CALABRIA;
nei confronti di:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso l'ordinanza del 30/12/2017 del Tribunale di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal Consigliere Dott.ssa BASSI Alessandra;
udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore Generale Dott. SPINACI Sante, che ha concluso chiedendo che l'ordinanza sia annullata con riguardo ai c…

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