Consiglio di Stato sentenza n. 862 del 2018

ECLI:IT:CDS:2018:862SENT

Massima

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La destinazione urbanistica di un'area a "verde pubblico e servizi pubblici di livello locale" non ha natura espropriativa, ma conformativa, in quanto non comporta l'azzeramento del contenuto economico del diritto di proprietà, consentendo la realizzazione di interventi edilizi da parte dei privati, seppur conformati dal perseguimento dell'interesse pubblico. Pertanto, l'imposizione di tale destinazione non richiede una specifica motivazione, essendo sufficiente il riferimento ai principi generali che ispirano lo strumento urbanistico. La scelta di mantenere a verde un'area inserita in un contesto fortemente urbanizzato, al fine di garantire un adeguato ed ordinato assetto del territorio, rientra nella discrezionalità dell'amministrazione comunale, senza che assuma rilievo la circostanza che l'area sia ubicata in prossimità di insediamenti industriali o di infrastrutture viarie, non essendo tale elemento indice di per sé di illogicità della destinazione impressa. La mancata realizzazione di opere pubbliche nell'area nei precedenti quinquenni non inficia la legittimità della reiterazione della destinazione a verde pubblico, trattandosi di un vincolo conformativo e non espropriativo.

Sentenza completa

Pubblicato il 12/02/2018

N. 00862/2018REG.PROV.COLL.

N. 07323/2009 REG.RIC.

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

Il Consiglio di Stato

in sede giurisdizionale (Sezione Quarta)

ha pronunciato la presente

SENTENZA

sul ricorso numero di registro generale 7323 del 2009, proposto dal Signor Giorgio Scalera, Massimiliano Ilari, Gianluca Ilari, in qualità di eredi di Antonio Scalera, rappresentati e difesi dagli avvocati Giuseppe Lavitola, Claudio Manzia, con domicilio eletto presso lo studio Giuseppe Lavitola in Roma, via Costabella 23;

contro

Comune di Roma, in persona del legale rappresentante p.t., rappresentato e difeso per legge dagli avvocati Nicola Sabato, Federica Guglielmi, domiciliata in Roma, via del Tempio di Giove, 21;

per la riforma

dell' ordinanza cautelare del T.A.R. per il LAZIO – Sede di ROMA - SEZIONE II n. 1692/2009.

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