Cassazione penale Sez. II sentenza n. 19302 del 17 maggio 2011

ECLI:IT:CASS:2011:19302PEN

Massima

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Il provvedimento cautelare di custodia in carcere può essere legittimamente adottato dal giudice quando, sulla base di un'adeguata e logica motivazione, risultino sussistenti gravi indizi di colpevolezza a carico dell'indagato e vi sia il concreto pericolo di commissione di nuovi reati, non essendo sufficiente la meno afflittiva misura degli arresti domiciliari a scongiurare tale rischio. Il giudice è tenuto a valutare con rigore e completezza argomentativa sia gli elementi indiziari che le esigenze cautelari, senza poter ricorrere a motivazioni generiche o carenti, al fine di assicurare il rispetto dei principi di legalità, proporzionalità e adeguatezza della misura cautelare disposta. La valutazione complessiva delle circostanze del caso concreto, effettuata in modo coerente e logico, costituisce il presupposto imprescindibile per l'adozione di un provvedimento restrittivo della libertà personale, il cui sacrificio deve essere strettamente necessario e proporzionato alle esigenze cautelari da soddisfare.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. ESPOSITO Antonio - Presidente

Dott. CASUCCI Giuliano - Consigliere

Dott. PRESTIPINO Antonio - Consigliere

Dott. DAVIGO Piercamillo - Consigliere

Dott. RAGO Geppino - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) RA. AN. N. IL (OMESSO);

avverso l'ordinanza n. 1815/2010 TRIB. LIBERTA' di PALERMO, del 03/12/2010;

sentita la relazione fatta dal Consigliere Dott. ANTONIO PRESTIPINO;

lette/sentite le conclusioni del P.G. Dott. D'ANGELO Giovanni che chiede dichiararsi l'inammissibilita' del ricorso;

udito il difensore avv. ((omissis)), che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.

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