Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13409 del 28 marzo 2008

ECLI:IT:CASS:2008:13409PEN

Massima

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La violazione di qualsiasi obbligo o prescrizione inerente alla sorveglianza speciale con obbligo o divieto di soggiorno, anche diversa dal divieto di recarsi fuori del comune di soggiorno, integra il delitto previsto dalla Legge n. 1423 del 1956, art. 9, comma 2, e successive modifiche. Tuttavia, ai fini della sussistenza del reato, è necessario il requisito dell'abitualità della condotta, costituendo la reiterata frequentazione di pregiudicati sintomo univoco di tale comportamento. Un episodio isolato, pertanto, non può valere a costituire la condotta incriminata. Inoltre, il comprovato legame sentimentale tra il sorvegliato speciale e la persona frequentata, in assenza di una motivazione adeguata da parte del giudice, esclude la sussistenza del reato per mancanza del requisito dell'abitualità della condotta. La sentenza di condanna deve quindi essere annullata senza rinvio limitatamente agli episodi in cui non è stato dimostrato il requisito dell'abitualità, con conseguente necessità di rideterminazione della pena da parte di un'altra sezione della Corte d'Appello.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Magistrati:

Dott. MOCALI Piero - Presidente

Dott. SILVESTRI Giovanni - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - Consigliere

Dott. BONITO Francesco M. - Consigliere

Dott. CASSANO Margherita - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) RA. VI. , N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 05/12/2006 CORTE APPELLO di MILANO;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. CASSANO MARGHERITA;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. MURA Antonio, che ha concluso per il rigetto del ricorso.

RITENUTO IN FATTO

Con sentenza del 5 dicembre 2006 la Corte d'appello…

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