Il potere di annullamento dell'autorizzazione paesaggistica da parte della Soprintendenza, previsto dall'art. 159, comma 3, del D.Lgs. n. 42/2004, come sostituito dall'art. 26 del D.Lgs. n. 157/2006, non attribuisce all'amministrazione centrale un potere di riesame nel merito dell'autorizzazione rilasciata dall'ente territoriale delegato, ma si limita a un controllo di legittimità, che può riguardare tutti i possibili vizi, incluso l'eccesso di potere. Tale interpretazione, conforme a Costituzione, esclude che la Soprintendenza possa sovrapporre la propria valutazione di merito a quella effettuata dall'ente delegato nel rilascio del nulla osta paesaggistico, in ossequio al principio di leale collaborazione tra i diversi livelli di governo e nel rispetto della ripartizione delle competenze in materia di autorizzazione paesaggistica, la cui effettiva gestione è affidata alle Regioni e agli enti locali, in attuazione degli artt. 117 e 118 della Costituzione. Pertanto, l'annullamento dell'autorizzazione paesaggistica da parte della Soprintendenza deve essere adeguatamente motivato con riferimento a specifici vizi di legittimità, senza poter sostituire la propria valutazione di merito a quella dell'ente delegato, al fine di garantire il corretto bilanciamento tra le esigenze di tutela del paesaggio e quelle di sviluppo del territorio.