Cassazione civile Sez. III sentenza n. 22600 del 3 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:22600CIV

Massima

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Il diritto di cronaca e il diritto di critica giornalistica, pur consentendo l'uso di un linguaggio più pungente ed incisivo rispetto al mero resoconto di fatti, trovano legittimo esercizio solo quando ricorrono i seguenti presupposti: a) l'interesse pubblico alla conoscenza del fatto, anche se non di interesse generale ma della categoria di soggetti ai quali si indirizza la pubblicazione; b) la correttezza formale e sostanziale dell'esposizione, nel senso che l'informazione non deve tramodare in attacchi e aggressioni personali lesivi dell'immagine e del decoro del soggetto; c) la corrispondenza tra la narrazione e i fatti realmente accaduti, nel senso che deve essere assicurata l'oggettiva verità del racconto, la quale tollera le inesattezze considerate irrilevanti se riferite a particolari di scarso rilievo e privi di valore informativo. Pertanto, il giudice di merito, nel valutare la sussistenza del carattere diffamatorio di un fatto, deve esaminare l'intero contesto in cui si inseriscono le espressioni censurate, al fine di accertare se parole oggettivamente offensive conservino tale carattere una volta poste in connessione con quelle che le precedono e le seguono, considerato altresì il tono e lo spirito dell'intero scritto. Il giudizio di legittimità è limitato alla verifica del rispetto di tali canoni, non potendosi sostituire al merito della valutazione compiuta dal giudice di merito, cui spetta in via esclusiva il compito di individuare le fonti del proprio convincimento, di assumere e valutare le prove, di controllarne l'attendibilità e la concludenza, di scegliere quelle ritenute maggiormente idonee a dimostrare la veridicità dei fatti.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE TERZA CIVILE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. AMATUCCI Alfonso - Presidente

Dott. TRAVAGLINO Giacomo - Consigliere

Dott. ARMANO Uliana - Consigliere

Dott. SCARANO ((omissis)) - rel. Consigliere

Dott. D'AMICO Paolo - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso 28907-2007 proposto da:

(OMISSIS) (OMISSIS), elettivamente domiciliata in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), che la rappresenta e difende unitamente all'avvocato (OMISSIS), giusta delega in atti;

- ricorrente -

contro

(OMISSIS) S.P.A., nuova denominazione della (OMISSIS) S.P.A. (OMISSIS), in persona del suo procuratore Avv. (OMISSIS); (OMISSIS), elettivamente domiciliati in (OMISSIS), presso lo studio dell'avvocato (OMISSIS), che lo rappresenta e …

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