Cassazione penale Sez. VI sentenza n. 28905 del 31 luglio 2002

ECLI:IT:CASS:2002:28905PEN

Massima

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Il peculato si configura quando il pubblico ufficiale o l'incaricato di pubblico servizio, avendo il possesso o la disponibilità di denaro pubblico per ragioni del suo ufficio o servizio, se ne appropria consapevolmente e volontariamente, a prescindere dalla realizzazione di un profitto o di un arricchimento. Tuttavia, il dolo del reato non può ritenersi automaticamente integrato dalla sola trasgressione dei doveri inerenti alla percezione di somme, essendo necessario accertare, sulla base di elementi di prova idonei, che tale condotta sia stata animata dal deliberato fine di appropriarsi delle somme e di condividerne il profitto, non potendosi escludere il dolo sulla base della mera temporaneità dell'appropriazione o dell'assenza di un effettivo arricchimento, in quanto tali elementi non sono richiesti dalla norma incriminatrice. Pertanto, il giudice può valutare, ai fini dell'accertamento del dolo, anche elementi ulteriori rispetto a quelli costitutivi della fattispecie legale, purché siano idonei a far ritenere ragionevolmente che la condotta appropriativa sia stata animata dalla volontà di rendere proprie le somme di denaro pubblico.

Sentenza completa

B. R., rinviato a giudizio con l'accusa di peculato per avere, quale segretario comunale, trattenuto somme di denaro provenienti dalla riscossione di titoli di credito a lui consegnati per il protesto, a seguito di giudizio abbreviato era assolto ex art. 530, comma 2, c.p.p., dal giudice dell'udienza preliminare, che riteneva esservi "un ragionevole dubbio in ordine alla sussistenza del dolo".
Il giudicante, premesso che il B., depositando sul suo conto bancario le somme riscosse, ognuna per brevi periodi ma complessivamente dal 1995 al 1998, si era appropriato di denaro che avrebbe dovuto versare senza ritardo agli aventi diritto, ha ritenuto non del tutto provata la sussistenza dell'elemento soggettivo del delitto di peculato essendo emerso, anche dall'audizione ex art. 438/5 c.p.p. del consulente tecnico della difesa:
che soltanto una minima parte degli importi relativi ai titoli consegnati al B. erano transitati sul conto suddetto;
che il …

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