Cassazione penale Sez. I sentenza n. 12188 del 25 marzo 2024

ECLI:IT:CASS:2024:12188PEN

Massima

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Il pericolo concreto di incendio, determinato da fiamme già alzate e sventato solo grazie all'immediato intervento provvidenziale di un agente di polizia penitenziaria, costituisce un indice di gravità oggettiva del reato di danneggiamento mediante incendio, incompatibile con la particolare tenuità del fatto di cui all'art. 131-bis c.p., giustificando pertanto la condanna dell'imputato alla pena superiore di tre mesi al minimo edittale previsto dall'art. 424, comma 1, c.p. La motivazione sulla sussistenza di tale indice di gravità può risultare anche implicitamente dall'argomentazione con cui il giudice di appello, nel valutare la congruità della pena irrogata, abbia considerato gli elementi di cui all'art. 133 c.p.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta da:

Dott. ROCCHI Giacomo - Presidente

Dott. CASA Filippo - Relatore

Dott. CALASELICE Barbara - Consigliere

Dott. ALIFFI Francesco - Consigliere

Dott. RUSSO Carmine - Consigliere

ha pronunciato la seguente

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
Ma.Ab.nato il (omissis)
avverso la sentenza del 12/04/2023 della CORTE APPELLO di MILANO
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso; udita la relazione svolta dal Consigliere FILIPPO CASA;
letta la requisitoria inviata in forma scritta dal Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale ANTONIETTA PICARDI, che ha concluso chiedendo il rigetto del ricorso;
letta la memoria di replica del difensore avv. AG.CA., che ha concluso per l'accoglimento del ricorso.
RITENUTO CHE
1. Con la sentenza in epigrafe, la Corte di appello di Milano …

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