Cassazione penale Sez. V sentenza n. 32161 del 25 luglio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:32161PEN

Massima

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Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza è il seguente: La continuità del disegno criminoso, ai fini della configurabilità del reato continuato, non può essere automaticamente desunta dalla mera partecipazione dell'imputato a un'associazione di tipo mafioso, anche se costituita anche in vista della perpetrazione di omicidi. È invece necessario che i singoli reati fine siano stati programmati e voluti sin dall'origine, almeno nelle loro linee essenziali, non essendo sufficiente che essi siano riconducibili ad un generale programma delinquenziale dell'associazione. Pertanto, il vincolo della continuazione può essere escluso quando gli omicidi presentino il carattere dell'estemporaneità, essendo stati determinati da esigenze contingenti e occasionali, non prevedibili al momento dell'adesione dell'imputato all'associazione criminosa.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FUMO Maurizio - Presidente

Dott. DE GREGORIO Eduardo - Consigliere

Dott. SETTEMBRE Antonio - Consigliere

Dott. GUARDIANO Alfredo - Consigliere

Dott. MICHELI Paolo - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto nell'interesse di:
(OMISSIS), nato a (OMISSIS);
avverso l'ordinanza emessa dalla Corte di appello di Napoli il 18/05/2015;
visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Dott. Paolo Micheli;
lette le conclusioni del Procuratore generale presso questa Corte, nella persona del Dott. Sante Spinaci, che ha richiesto il rigetto del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. La Corte di appello di Napoli, in funzione di giudice dell'esecuzion…

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