Cassazione penale Sez. I sentenza n. 13598 del 5 aprile 2011

ECLI:IT:CASS:2011:13598PEN

Massima

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Il riconoscimento della legittima difesa e della provocazione, quali cause di esclusione o attenuazione della responsabilità penale, richiede un'attenta valutazione da parte del giudice delle circostanze concrete del caso, al fine di accertare la sussistenza dei relativi presupposti normativi. In particolare, l'aggravante dei motivi futili non può essere affermata sulla base di una mera evocazione dell'antefatto o del movente, ma necessita di una motivazione che dia conto in modo specifico e congruo della futilità del movente, alla luce delle peculiarità del caso. Analogamente, il diniego della provocazione deve essere adeguatamente motivato, con riferimento agli elementi fattuali e probatori rilevanti ai fini della sua configurabilità. Il giudice di merito gode di un ampio margine di discrezionalità nella valutazione delle prove e nella ricostruzione dei fatti, purché la motivazione risulti logica, coerente e immune da vizi di illogicità manifesta; tuttavia, tale discrezionalità trova un limite invalicabile nel rispetto dei principi di diritto e delle regole di logica e di esperienza, la cui violazione può essere fatta valere in sede di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE PRIMA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. GIORDANO Umberto - Presidente

Dott. IANNELLI Enzo - Consigliere

Dott. ZAMPETTI Umberto - Consigliere

Dott. VECCHIO Massimo - rel. Consigliere

Dott. CAPRIOGLIO Piera Maria S - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

1) SC. CA. N. IL (OMESSO);

avverso la sentenza n. 252/2009 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 25/02/2010;

visti gli atti, la sentenza e il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA del 22/03/2011 la relazione fatta dal Consigliere Dott. VECCHIO Massimo;

Uditi, altresi', in pubblica udienza:

- il Pubblico Ministero in persona del Dott. IACOVIELLO Francesco Mauro, sostituto procuratore generale della Repubblica…

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