Cassazione penale Sez. IV sentenza n. 18333 del 4 maggio 2009

ECLI:IT:CASS:2009:18333PEN

Massima

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Il riconoscimento dell'attenuante prevista dall'art. 73, comma 7, del D.P.R. n. 309/1990 per il reato di traffico di sostanze stupefacenti è subordinato alla condizione che le dichiarazioni rese dall'imputato abbiano effettivamente fornito un contributo concreto e apprezzabile alle indagini, consentendo di individuare il fornitore della droga e di delineare un preciso quadro indiziario. Pertanto, tale attenuante non può essere riconosciuta quando le dichiarazioni dell'imputato si limitano a riferire circostanze già note agli investigatori, senza apportare alcun elemento di novità o di utilità per le indagini. In tali casi, la mancata concessione dell'attenuante da parte del giudice di merito, adeguatamente motivata, risulta pienamente legittima e conforme ai principi affermati dalla giurisprudenza di legittimità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUARTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. RIZZO Aldo - Presidente

Dott. BRUSCO ((omissis)) - Consigliere

Dott. FOTI Giacomo - Consigliere

Dott. D'ISA Claudio - Consigliere

Dott. IZZO Fausto - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA/ORDINANZA

sul ricorso proposto da:

1) NU. GI. N. IL (OMESSO);

avverso SENTENZA del 01/12/2004 CORTE APPELLO di BOLOGNA;

visti gli atti, la sentenza ed il ricorso;

udita in PUBBLICA UDIENZA la relazione fatta dal Consigliere Dott. FOTI GIACOMO;

Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Febbraro che ha concluso per l'annullamento con rinvio della sentenza impugnata.

OSSERVA

-1- Nu. Gi. ricorre, per il tramite del…

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