Cassazione penale Sez. V sentenza n. 454 del 8 gennaio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:454PEN

Massima

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Il giudice di legittimità, nel confermare la condanna per i reati di minaccia e ingiuria, afferma che: Le dichiarazioni della persona offesa possono essere legittimamente poste a fondamento dell'affermazione di responsabilità penale dell'imputato, previa verifica della credibilità soggettiva del dichiarante e dell'attendibilità intrinseca del suo racconto, che deve essere più penetrante e rigorosa rispetto a quella cui vengono sottoposte le dichiarazioni di qualsiasi testimone. La verifica attraverso indici esterni delle dichiarazioni della persona offesa non deve tradursi nell'individuazione di prove dotate di autonoma efficacia dimostrativa, dal momento che ciò comporterebbe la vanificazione della rilevanza probatoria delle prime. Le espressioni offensive contestate all'imputato ("ti rompo le corna a te a tua moglie"; "quella bastarda di tua moglie. Stronzi, Bastarda, puttana") sono sicuramente idonee a integrare il reato di ingiuria, non potendo essere giustificate dalla mera provocazione, trattandosi di un tema nuovo non dedotto con l'atto di appello. Inoltre, la dedotta reazione alle assillanti pretese delle parti civili non può essere inquadrata nella causa di non punibilità della provocazione, in quanto non è stata invocata con l'atto di appello e comunque prospettata in termini di assoluta genericità.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Presidente

Dott. PEZZULLO Rosa - Consigliere

Dott. MICCOLI Grazia - Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

Dott. DE MARZO Giuseppe - rel. Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS) N. IL (OMISSIS);
avverso la sentenza n. 1446/2012 CORTE APPELLO di REGGIO CALABRIA, del 10/04/2014;
visti gli atti, la sentenza e il ricorso;
udita in PUBBLICA UDIENZA del 13/07/2015 la relazione fatta dal Consigliere Dott. GIUSEPPE DE MARZO;
Udito il Procuratore Generale in persona del Dott. Delehaye Enrico, che ha concluso per l'inammissibilita' del ricorso.
RITENUTO IN FATTO
1. Con sentenza del 10/04/2014 la Corte d'appello di Reggio Calabria ha confermato l&#…

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