Il principio di diritto fondamentale che emerge dalla sentenza può essere così formulato: Il reato di lesioni personali gravi è configurabile anche in assenza di segni visibili sul volto della persona offesa, qualora la certificazione medica attesti una prognosi superiore ai 40 giorni, purché la condotta dell'imputato sia stata posta in essere nel contesto di una accesa discussione e con l'intento di impedire alla persona offesa di sottrarre la figlia minore, senza che risulti provata la necessità di tale intervento per impedire un pericolo attuale di un'offesa ingiusta ai danni della minore. In tali casi, la richiesta di riconoscimento della causa di giustificazione di cui all'art. 52 c.p. o della causa di non punibilità di cui all'art. 599 c.p., comma 2, deve essere motivatamente rigettata, in assenza di prove obiettive a sostegno della versione difensiva, non essendo sufficiente la mera allegazione di tali circostanze. Analogamente, la configurabilità dell'aggravante di cui all'art. 61 c.p., n. 5, non può essere esclusa sulla base di mere doglianze generiche, dovendo il giudice motivare adeguatamente il riconoscimento o meno di tale circostanza aggravante, sulla base delle risultanze istruttorie.