Cassazione penale Sez. V sentenza n. 43362 del 23 ottobre 2013

ECLI:IT:CASS:2013:43362PEN

Massima

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La mancata indicazione nell'atto di querela delle modalità di identificazione del querelante non inficia la validità della querela stessa, laddove dalla sottoscrizione autenticata dell'atto o da altri elementi risulti comunque certa la provenienza della querela da un soggetto legittimato. L'attività di identificazione del querelante deve essere intesa in termini non formalistici, potendo consistere anche nella mera trascrizione delle generalità del soggetto, senza necessità di indicare le specifiche modalità di accertamento dell'identità, purché non sorgano ragioni di dubbio sulla stessa. La validità della querela non è, pertanto, subordinata all'indicazione nell'atto delle modalità di identificazione del querelante, essendo sufficiente che dalla documentazione risulti in modo certo la provenienza della querela da parte del soggetto legittimato.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE QUINTA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. DUBOLINO Pietro - Presidente

Dott. BEVERE Antonio - Consigliere

Dott. BRUNO Paolo Antonio - Consigliere

Dott. ZAZA Carlo - rel. Consigliere

Dott. PISTORELLI Luca - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA

sul ricorso proposto da:

Procuratore generale della Repubblica presso la Corte d'Appello di Catanzaro;

nel procedimento nei confronti di:

(OMISSIS), nato a (OMISSIS);

avverso la sentenza del 21/10/2011 del Giudice di pace di Filadelfia;

visti gli atti, il provvedimento impugnato ed il ricorso;

udita la relazione svolta dal Consigliere Dott. ZAZA Carlo;

udito il Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Dott. SALZANO Francesco, che ha concluso per l&…

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