Il diniego del permesso di costruire per un progetto di demolizione e ricostruzione di un fabbricato rurale può essere legittimamente fondato sulla mancata dimostrazione della regolarità edilizia-urbanistica dell'immobile, l'assenza degli estremi delle licenze edilizie o certificazione di abitabilità, la mancata prova della preesistenza al 20.11.1959 e della consistenza volumetrica originaria, nonché sulla contrarietà della proposta progettuale alle previsioni del regolamento edilizio vigente, in particolare per quanto riguarda il divieto di destinazioni d'uso residenziali non connesse all'esercizio dell'agricoltura nelle zone classificate come E1. L'amministrazione comunale, a seguito del contraddittorio procedimentale, può validamente ritenere non esaustiva ed adeguata la documentazione prodotta dal richiedente circa la regolarità urbanistica e la consistenza volumetrica originaria dell'immobile, nonché l'assenza di chiarimenti sulla rettifica dell'altezza del manufatto, così da giustificare il diniego del permesso di costruire. Inoltre, il provvedimento di diniego, fondato su distinti presupposti, ciascuno idoneo a sorreggere la decisione, non può essere annullato per vizi di carattere meramente procedimentale, in quanto l'accertamento dell'inattaccabilità anche di una sola delle ragioni poste a base del provvedimento è sufficiente a sorreggerne la legittimità.