L'installazione di una piscina di modeste dimensioni, realizzata in una proprietà privata a corredo esclusivo dell'immobile esistente, deve essere considerata alla stregua di una pertinenza dell'edificio, essendo destinata a servizio dello stesso, senza che ciò comporti la necessità di un titolo edilizio autonomo. Analogamente, la realizzazione di un ascensore esterno, pur se visibile dallo spazio pubblico, non determina l'incompatibilità dell'intervento con i valori paesaggistici tutelati, ma comporta solamente l'applicabilità della procedura semplificata ai fini dell'autorizzazione paesaggistica. Pertanto, gli interventi di realizzazione di una piscina pertinenziale e di installazione di un ascensore esterno, volti al miglioramento delle caratteristiche funzionali dell'edificio e all'abbattimento delle barriere architettoniche, non possono essere considerati in contrasto con la normativa di tutela paesaggistica, in quanto configurabili come opere pertinenziali e di lieve entità, non incidenti in modo significativo sull'assetto del territorio. L'Amministrazione preposta alla tutela del paesaggio non può, dunque, negare l'autorizzazione paesaggistica per tali interventi, se non in presenza di specifici e motivati profili di incompatibilità con i valori paesaggistici tutelati.