Cassazione penale Sez. II sentenza n. 4119 del 1 febbraio 2016

ECLI:IT:CASS:2016:4119PEN

Massima

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Il giudice, nel valutare la sussistenza dei presupposti per l'applicazione di una misura di prevenzione personale, deve accertare la pericolosità sociale attuale del soggetto, sulla base di elementi concreti e specifici, quali precedenti penali, frequentazione di ambienti criminali, reiterazione di condotte illecite, disponibilità di beni sproporzionati rispetto ai redditi dichiarati. Il sindacato di legittimità del giudice di legittimità è limitato alla verifica della violazione di legge, senza poter estendere il controllo all'iter logico-giustificativo della decisione, salvo che questo risulti del tutto assente. La motivazione del provvedimento deve essere adeguata e coerente con i principi di diritto in materia di misure di prevenzione, senza che possano essere dedotti vizi motivazionali, se non quelli attinenti a violazioni di legge.

Sentenza completa

REPUBBLICA ITALIANA

IN NOME DEL POPOLO ITALIANO

LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE

SEZIONE SECONDA PENALE

Composta dagli Ill.mi Sigg.ri Magistrati:

Dott. FIANDANESE Franco - Presidente

Dott. RAGO Geppino - rel. Consigliere

Dott. ALMA Marco M. - Consigliere

Dott. PELLEGRINO Andrea - Consigliere

Dott. RECCHIONE Sandra - Consigliere

ha pronunciato la seguente:

SENTENZA
sul ricorso proposto da:
(OMISSIS), nato il (OMISSIS);
avverso il decreto del 25/09/2015 della Corte di Appello di Reggio Calabria;
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere dott. RAGO G.;
letta la requisitoria del Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale IZZO Gioacchino, che ha concluso chiedendo l'inammissibilita'.
RITENUTO IN FATTO
1. Con decreto del 25/09/2015, la Corte …

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